Secondo il calendario scolastico della nostra regione, il 14 settembre inizia ufficialmente il nuovo anno scolastico. Invero, in provincia di Foggia molte scuole lunedì 12 settembre riaprono (posto che non sono mai state chiuse) per accogliere “vecchi e nuovi alunni”
Come, purtroppo, siamo abituati da tempo, anche quest’anno scolastico si presenta irto di difficoltà, di problemi non risolti per la scuola, un anno per il quale si spera di dover fronteggiare sempre meno il diffondersi della pandemia e poter svolgere il delicato compito di istruzione e formazione in presenza e non in dad.
Le promesse, gli impegni, e quant’altro annunciato dai vari Ministri che si sono succeduti a Viale Trastevere non solo non sono stati mantenuti, ma, quelle poche iniziative poste in essere, hanno aggravato la difficile situazione scolastica (ne valga una per tutte il “famigerato” docente esperto), per non parlare dell’irrisolto problema dei precari, dei tantissimi docenti immessi in ruolo e destinati ad emigrare in altre regioni per raggiungere l’agognata stabilità.
Qui non si tratta di mancanza di fondi, anzi dobbiamo dire che stanno pervenendo fondi “a go-go” nella scuola e di cui, moltissime volte, non sono ben chiare nemmeno le destinazioni, mentre mancano le strutture, i sistemi di aerazione, le palestre, e fondi specifici per il funzionamento didattico ed amministrativo della scuola. Mancano i docenti, curriculari e di sostegno, manca il ripristino degli organici del personale ata, non è stato completato in moltissime province il reclutamento del personale supplente, l’algoritmo ideato e usato dal Ministero continua a sbagliare le nomine creando tensione e malessere fra il personale.
Quello che manca, comunque, è una visione “di scuola”, e concordiamo con quanto affermato da prof. Giuseppe Bertagna, pedagogista dell’Università di Bergamo, il quale ha sottolineato “che sarebbe un errore considerare questa interruzione della scuola in presenza come una parentesi, pensando di poter riprendere tutto esattamente come prima, una volta cessata l’emergenza. Se pensassimo questo avremmo perso l’ennesima occasione di innovare la scuola italiana».
Invece, sta accadendo proprio questo: un Ministro che rifiuta il confronto, decide senza sentire il mondo della scuola, illude il personale promettendo un contratto e nuove forme di investimento per poi proporre e far approvare una legge di riforma assurda e che umilia il personale. Siamo insomma alle solite…
Eppure, la scuola va avanti, scalando una montagna irta di ostacoli, il personale ancora una volta si sacrifica per svolgere un ruolo e una professione forse (anzi senza forse) fra le più belle anche se manca il giusto riconoscimento sia da parte dei governanti e, cosa molto più grave, dalla stessa società, per non dire dagli stessi genitori
In questo contesto, vogliamo augurare al personale scolastico (dirigenti, docenti, personale ata), agli studenti, alle famiglie, un nuovo anno scolastico che veda tutti accomunati verso un unico obiettivo: la scuola per tutti e per ciascuno.