Apprendiamo, con stupore, quanto avvenuto in una scuola di Sciacca, bellissima città siciliana in provincia di Agrigento.
Qui una D.S. ritenendo, forse informata male sul ruolo affidatole dalla legge 107 (!!!), di poter liberamente maltrattare docenti e personale amministrativo, è stata sottoposta ad azione penale.
Nel giudizio intentato dal personale, il Pubblico Ministero ha chiesto la condanna a 2 anni e 6 mesi di reclusione per la dirigente scolastica (si omette l’indicazione della scuola). Secondo il Pubblico Ministero, così come riporta il sito locale Sciacca Notizie – la dirigente a un’insegnante avrebbe dato dell’ignorante, aggiungendo che non capiva nulla, solo perchè la stessa si era resa “responsabile” di richieste di spiegazioni in ordine a questioni di servizio.
Non basta, però, ad una assistente amministrativa le avrebbe fatto “smantellare”, in un periodo in cui la stessa era assente per motivi di famiglia, tutta la postazione di lavoro.
Ancora insoddisfatta di queste “bravate”, ad un’altra assistente amministrativa avrebbe telefonato, a casa, alle 20,45, per farla tornare a scuola al fine di spegnere le luci che erano rimaste accese dopo una riunione con i genitori che si era protratta fino a tarda ora.
L’indagine, che è stata condotta dai carabinieri della sezione di polizia giudiziaria, è scattata subito dopo le denunce presentate contro la dirigente.
L’episodio, nella sua gravità, non aiuta a creare quel clima sinergico fra docenti e dirigenti scolastici, troppo spesso messo a repentaglio da comportamenti “fuori dalle righe” e che, ove esaminati sotto l’aspetto penale, possono condurre anche a richieste di condanne da parte della giustizia.