Registrare le videolezioni è lecito: ecco le regole da seguire
Un interessante resoconto pubblicato dal GIORNALE TELEMATICO “MONEY.IT”
Il coronavirus ha messo a dura prova l’insegnamento, che in questi mesi si è avvalso delle videolezioni e, dove possibile, degli esami online (per quanto riguarda l’Università). Le Scuole hanno scoperto la DaD, una piattaforma per la didattica a distanza condivisa tra alunni, professori e genitori.
Questo ha fatto nascere qualche perplessità circa la possibilità di registrare quanto detto durante le lezioni in via telematica, dubbio lecito dato che in ballo c’è la tutela della riservatezza e, in alcuni casi, del diritto d’autore.
Per fugare i dubbi sulla questione riportiamo quanto detto dal Garante della privacy nel vademecum del 2016-CLICCA PER SCARICARE-
“È possibile registrare la lezione esclusivamente per scopi personali, ad esempio per motivi di studio individuale”.
Quindi per analogia, visto che è lecito registrare una lezione in presenza non si vede perché dovrebbe essere vietato fare la stessa cosa con una videolezione.
Vietato pubblicare il materiale su altre piattaforme senza prima aver avuto il consenso espresso del docente. Una scorretta diffusione delle immagini – ad esempio a fini diffamatori – potrebbe far nascere profili di responsabilità civile e penale in capo agli artefici.
Videolezioni università, si possono registrare?
Quanto detto per la DaD vale anche le lezioni universitarie in via telematica. Il Garante della privacy ha fornito il medesimo parere: la registrazione è sempre consentita per fini di studio, a meno che non sia espressamente vietata dal professore. Quindi per le videolezioni valgono le stesse regole della registrazione audio delle lezioni in aula.
L’importante è che l’utilizzo delle stesse sia per fini di studio o di approfondimento e che il materiale raccolto non venga utilizzato per ledere l’immagine e la dignità del docente.
In altre parole non è legale registrare lezioni e video lezioni a fini di lucro (ad esempio per venderle agli studenti assenti); offendere o deridere il professore; diffondere il materiale su Internet (ad esempio su Facebook o Youtube) senza l’espresso consenso delle persone che compaiono nel video o parlano nella registrazione.