In questi giorni si sente molto parlare dell’intenzione del governo di “riprendere” l’organizzazione dei concorsi ordinari per la scuola, garantendo lo svolgimento nel mese di maggio / giugno
E’ pur vero che vi sono alcuni movimenti politici che premono, invece, per una procedura “semplificata” di assunzioni che privilegi i precari, per cui il Sen. Pittoni della Lega (instancabile propugnatore di emendamenti e progetti di legge quasi mai andati in porto….) tenta al solito di guadagnare un pò di spazio e, pur di ingraziarsi i precari, ha presentato un disegno di legge con cui si intenderebbe dare una nuova opportunità ai docenti precari per essere immessi in ruolo
Il sottosegretario Sasso, dal suo canto, appartenente allo stesso movimento politico, nel tentativo di fare da sponda al Ministro Bianchi, che ha preannunciato dal 1^ settembre la copertura di tutti i posti vacanti (ecco che l’utopia e il tentativo di farsi pubblicità appare in tutta la sua interezza), si fa promotore di un bando per reclutare i docenti senza prove preselettive ma con una valutazione dei titoli e prova orale(a nostro avviso il Sasso non sa nemmeno quanti precari ci sono e che fra la legge da approvare, il bando da predisporre, la selezione e valutazione dei titoli e prova orale,,,,nella migliore delle ipotesi si arriverebbe a fine 2022 !!!)
Ciò che ha scombussolato un pò le menti di questi illustri politici, i quali probabilmente hanno letto “per spot” e non nella sostanza la legge 44/2021 nella parte relativa allo svolgimento dei concorsi così come illustrata dal Ministro Brunetta.
Infatti, le nuove norme per il contrasto alla pandemia, prevedono e si pongono anche l’obiettivo di sbloccare i concorsi visto che, proprio a causa Covid, le assunzioni nel pubblico impiego sono ormai ferme da circa 1 anno
Proprio l’esigenza di procedere alla immediata assunzione (anche per la scuola) nel testo di legge si parla di sostituire la prova preselettiva con una fase di valutazione dei titoli, premiando così i profili più qualificati per ricoprire un determinato incarico.
Lo stesso decreto 44/2021 prevede che nei concorsi per il reclutamento di personale non dirigenziale basterà prevedere una sola prova scritta, più un orale. Laddove possibile, inoltre, si potranno utilizzare strumenti informatici e digitali e la prova orale si potrà anche tenere in videoconferenza.
Bene, detto così sembra facile, ma qualcuno dimentica come il numero di candidati ad un concorso pubblico è talmente elevato da richiedere quasi sempre una iniziale “selezione” che ormai consiste nello lo svolgimento di una prova preselettiva.
Ma è possibile tenere la prova preselettiva, con una gran numero di partecipanti in presenza e garantendo una “par condicio” fra tutti ?
Sembrerebbe proprio di no, ed ecco che si pensa ad una fase di valutazione dei titoli, legalmente riconosciuti, ai fini dell’ammissione alle successive fasi concorsuali. A differenza di quanto succede con la preselettiva, però, la valutazione dei titoli potrà anche concorrere alla formazione del punteggio finale.
In questo modo immaginiamo ci sarà anche un cambiamento per i candidati che verranno ammessi alle prove concorsuali. In passato, infatti, si guardava solamente al punteggio ottenuto alla preselettiva, ma con le nuove regole saranno “premiati” coloro che vantano più titoli e maggiori esperienza. Detto questo è facile immaginare che potrebbe esserci un innalzamento dell’età media di coloro che vengono ammessi alle prove scritte e orali, visto che questi dovrebbero vantare dei titoli migliori rispetto a chi è più giovane ed è appena uscito da un percorso universitario.