Il Ministro Valditara è corso in aiuto dei Dirigenti Scolastici e all’invito dell’ANAC ad attuare la rotazione dei dirigenti scolastici sulla sede di servizio assegnata, ha proceduto a stipulare un accordo con le “sigle sindacali di categoria”, in virtù del quale i dirigenti scolastici non potranno essere spostati, se non a richiesta degli stessi, dalla sede di servizio se non dopo 9 anni a decorrere dal 1.9.2023.
Per chiarire per i non addetti ai lavori la situazione, ricordiamo che secondo la Corte dei Conti, che riprendeva analogo avviso dell’Anac, sussiste l‘obbligo di rotazione per i dirigenti scolastici.
La norma, ha affermato la Corte, rientra nelle misure tese a contrastare la corruzione nella P.A., tale da imporre il trasferimento di un dirigente scolastico al termine del suo secondo mandato.
L’obbligo di rotazione impone dunque che un dirigente scolastico non lavori per più di sei anni nello stesso istituto.
In sostanza, si tratta di un’indicazione contenuta nel codice anticorruzione, approvata nel 2001 e confermata successivamente nel 2012. Tale norma si estende anche i dirigenti scolastici in quanto figura professionale che si trova a gestire appalti e pratiche di affidamento e acquisto di beni.
In base a quanto appena detto, i dirigenti scolastici si trovano in una posizione rischiosa dal punto di vista della corruzione. Di conseguenza dopo 6 anni di incarichi sulla stessa scuola, gli Uffici Scolastici Regionali, dovevano ruotare i dirigenti spostandoli in altra sede scolastica.
A tale invito della Corte, replicò il Presidente della potente “lobby” dei dirigenti scolastici, minacciando “fuoco e fiamme” e “blocco di tutte le attività” da parte dei convenuti.
Non è rimasto insensibile al “grido di dolore” il Ministro Valditara che, nella giornata di ieri, ha preannunciato l’emanazione di una direttiva in tal senso.
Il “buon” Valditara, pur di tenersi buoni i dirigenti scolastici (tutto il resto della scuola, come direbbe il buon Califano, “è noia”) ritiene che per la scuola tale norma dovrà pur essere applicata ma con dei limiti.
In pratica, come se la norma non fosse mai esistita sin ad ora (eppure risale al 2011!!!), verrà applicata ma con il limite dei tre incarichi dirigenziali (corrispondenti a nove anni complessivi) e con i seguenti limiti:
- La rotazione sarà applicata dopo tre incarichi consecutivi nella medesima istituzione scolastica.
- Il periodo di permanenza sarà considerato esclusivamente a decorrere dal 1° settembre 2023. Insomma, per la serie ” scurdammoce ‘o passato” gli incarichi precedenti al 1° settembre 2023 (che sarà considerato il primo di tre mandati possibili), non sono da conteggiare !!!
- Allo scadere del terzo incarico triennale, il dirigente potrà esprimere le proprie preferenze verso altre sedi e il nuovo incarico sarà conferito, ove possibile, in una istituzione scolastica di medesima fascia o superiore. In generale per gli avvicendamenti si seguirà il criterio della viciniorietà.
- La rotazione non si applicherà ai dirigenti scolastici prossimi alla quiescenza o ai destinatari di benefici previsti da specifiche disposizioni di legge (ad esempio, la L. 104/1992)
- Saranno previste delle deroghe per casi particolari (ad es. sedi dislocate in piccole isole e comuni montani).
Ora, prescindendo da ogni considerazione sull’argomento (si sa ognuno tira acqua al suo mulino…e che mulino…) vorremmo chiedere al Valditara, sempre così lento nelle sue decisioni (concorsi, reclutamento, concorso dsga, rinnovo contratto etc): tanta solerzia le dispiace di riservarla anche alla difficile situazione in cui versano i direttori dei servizi generali ed amministrativi che per “l’iperbolico stipendio di euro 1500 euro” sono costretti a subire di tutto e di più dal suo dicastero con continue vessazioni e attribuzioni di funzioni di pertinenza degli uffici provinciali e dell’INPS ? Che dire, poi, degli obblighi (non retribuiti) conseguenti agli adempimenti del PNRR?, che dire addirittura di attribuzioni di compiti sostitutivi degli enti locali (ci giunge notizia che per i comuni in dissesto, i fondi assegnati per interventi strutturali per la scuola, sono accreditati alle istituzioni scolastiche e i DSGA devono essere individuati come responsabili degli adempimenti amministrativo-contabili)?, che dire dei continui attacchi che le “lobby” dei dirigenti scolastici, molte volte per mascherare le inadempienze degli stessi D.S., rivolgono ai DSGA accusandoli di scarsa collaborazione ?.
Ci fermiamo qui, sig. Ministro Valditara, perchè ci creda, forse è “non solo opportuno ma necessario” che ogni tanto si ricordi che la scuola oltre, ma molto oltre, alla dirigenza scolastica è fatta di studenti, famiglie, docenti, personale ata !!!!