L’USR PUGLIA ha diramato il decreto ministeriale con cui il 19 gennaio 2024 sono state rese note le scuole autorizzate ad attivare, per l’a.s. 2024/2025, prime classi relativamente ai PROGETTI DI SPERIMENTAZIONE DI PERCORSI QUADRIENNALI CONNESSI ALL’ISTITUZIONE DELLA FILIERA TECNOLOGICO-PROFESSIONALE AI SENSI DEL DECRETO MINISTERIALE 7 DICEMBRE 2023 N. 240
Per la provincia di FOGGIA, a seguito di specifica delibera dei rispettivi collegi dei docenti, risultano autorizzate le seguenti istituzioni scolastiche:
- IIS RIGHI DI CERIGNOLA FGIS048009 ISTITUTO TECNICO INFORMATICA E TELECOMUNICAZIONI ART. INFORMATICA
- ITET BLAISE PASCAL DI FOGGIA FGTD08000A ISTITUTO TECNICO INFORMATICA E TELECOMUNICAZIONI ART. INFORMATICA
- ITET “GIANNONE MASI” DI FOGGIA FGTD21000T ISTITUTO TECNICO AMMINISTRAZIONE, FINANZA E MARKETING ART. SISTEMI INFORMATIVI AZIENDALI
In sostanza, solo tre prime classi dell’intera provincia di capitanata
Il disegno di legge prevedeva un massimo del 30% degli istituti tecnici e professionali presenti nel territorio regionale.
Ebbene Bari ha avuto 10 scuole coinvolte, BAT 1 una scuola, Brindisi 7, Lecce 5 e Taranto 1.
Ciò è derivato, a nostro avviso, dai tempi stretti concessi al Ministero per presentare le domande da parte delle scuole, dalla scarsa informazione o cattiva informazione su tale progetto, presentato più come perdita di posti per i docenti con la riduzione da 5 a 4 anni del percorso di studi – cosa del tutto inesatta e fuorviante- e, dobbiamo dirlo, dalla scarsa propensione di dirigenti scolastici a sensibilizzare il collegio all’innovazione e dalla scarsa preparazione dei dirigenti a illustrare le finalità del percorso innovativo.
Ricordiamo che la riforma degli Istituti Tecnici e Professionali mira a far nascere in Italia la nuova «filiera formativa tecnologico-professionale», destinata a coinvolgere istituti tecnici, istituti professionali statali, percorsi Ifts, IeFp regionale e Its Academy.
I punti cardine della riforma sono cinque: percorsi quadriennali; rafforzamento delle materie di base (in particolare italiano e matematica); apprendistato formativo e più alternanza scuola-lavoro di qualità; docenze di esperti provenienti dal mondo produttivo e professionale; spinta all’internazionalizzazione con più visite e soggiorni di studio, stage all’estero. Specifici accordi tra Usr e regioni potranno far nascere campus dove aggregare tutte le scuole tecniche e professionali del territorio, per dar vita quindi a un polo formativo legato alle esigenze specifiche dei territori. La stretta connessione con il mondo del lavoro è un elemento chiave della riforma.
La riqualificazione degli istituti tecnici e professionali permetterà di dare agli studenti la possibilità di effettuare percorsi di quattro anni più due anni di Its (Istituti tecnici superiori).
Con questa riforma si mira a favorire una maggiore interazione con le imprese e la possibilità di istituire dei veri e propri Campus per creare poli formativi legati alle esigenze specifiche dei territori.
Il sopracitato Decreto n. 240 del 7/12/2023 emanato dal MIM, concernente il progetto nazionale di sperimentazione dell’istituzione della filiera formativa tecnologico-professionale, prevede che tale sperimentazione sia finalizzata a proporre agli studenti un’offerta formativa in ambito tecnologico-professionale, integrata in rete e capace di garantire un’ampia scelta di percorsi d’istruzione, di istruzione e formazione professionale e di specializzazione terziaria prevedendo il coinvolgimento e la sinergia di scuole secondarie di secondo grado e ITS Academy. Ulteriori soggetti della rete possono essere le università, le istituzioni dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica e altri soggetti pubblici e privati intenzionati a contribuire alla realizzazione del progetto sperimentale, in partenariato con i rappresentanti del sistema delle imprese e delle professioni.
La sperimentazione ha inoltre l’obiettivo di valorizzare i talenti degli studenti per contrastare il fenomeno della dispersione scolastica, migliorare l’orientamento, far emergere competenze fondamentali per lo sviluppo dei territori e la competitività delle imprese.
I corsi di studio quadriennali dell’istruzione secondaria tecnica e professionale devono ad ogni modo assicurare agli studenti il raggiungimento degli obiettivi specifici di apprendimento e delle competenze previsti per il corrispondente profilo in uscita del quinto anno di corso, ferme restando le norme in materia di rilascio dei titoli di studio finali e di esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione.
FAQ-Piano-nazionale-sperimentazione-filiera-tecnologico_professionale-1-1