La questione relativa alla pubblicazione della Ordinanza Ministeriale per l’aggiornamento e nuova inclusione nelle GRADUATORIE DI ISTITUTO PERSONALE DOCENTE – GPS 2024- VALIDE PER IL BIENNIO 2024/2026, sta assumento contorni “da romanzo giallo”.
Nemmeno il più noto romanziere avrebbe potuto prevedere una “trama” di una vicenda che dire assurda, e che vede in campo “l’uno contro l’altro” il personale docente con posizioni giuridiche diverse e forze politiche di maggioranza (la minoranza per non scontentare nessuno se ne sta zitta e si astiene di portare sul “banco degli imputati” il prode Valditara!) che hanno sposato l’una o altra causa.
Infatti, da un lato abbiamo i docenti precari che da anni prestano servizio e che non hanno poturo partecipare ai “corsi accellerati” abilitanti da 30 cfu e dall’altra i docenti che, in possesso del titolo di sostegno, hanno partecipato ai recenti corsi abilitanti e che aspirano ad essere collocati in 1^ fascia. (compresi gli abilitati in altre classi di concorso o docenti in altro ordine e grado di scuole).
La “cura” scelta dal Valditara (nell’ultima bozza presentata alle cosiddette OO.SS. rappresentative- i veri Ponzio Pilato della situazione-) ha ancor più ingarbugliato la “matassa”.
L’efficientissimo, si fa per dire, Ministro, per non scontentare le due “fazioni” ha ben pensato di includere tutti con riserva nelle GPS dando anche l’opportunità, con la semplice iscrizione ai corsi da 60 (leggasi anche 36) cfu, di ottenere la supplenza con riserva.
Alle due “fazioni”, inoltre, si sommano i docenti in possesso del titolo di studio ovvero abilitazione o di sostegno conseguito all’estero.
Tali aspiranti docenti, per l’a.s. 2021/2022 si sono visti accontentati nel conferimento della supplenza mentre per il biennio successivo sono stati collocati in coda alla graduatoria con poche o scarse possibilità (almeno nelle province del Sud) di ottenere supplenza.
Anche per costoro, il prode “illuminato” Ministro ha trovato la “medicina” adatta “inserimento a pettine e conferimento della nomina con riserva in attesa del riconoscimento, ” ergo” inserimento non più a pettine.
In questo modo, il Valditara, pensava di aver risolto il tutto con un colpo di genio.
Nulla di tutto questo avviene e vi spieghiamo il perchè:
- i docenti che stanno per concludere i corsi da 30 cfu, e che quindi giuridicamente sono pienamente abilitati, si sentono lesi perchè si vedono scavalcati da coloro che mediante la sola iscrizione ai corsi da 60 CFU, vantando molte volte anni di servizio, verrebbero collocati in prima fascia senza abilitazione precedendoli in graduatoria;
- i docenti che si iscrivono ai 60 cfu non sono tutti coloro che hanno servizio perchè i corsi abilitanti sono a numero chiuso e richiedono l’obbligo della frequenza per cui molte classi di concorso non si svolgono nelle Università viciniori obbligando chi ha diritto (e quindi chi vanta maggior servizio, tale da consentire di precedere altri aspiranti nella graduatoria che le Università compileranno per individuare gli aventi titolo), a doversi spostare di sede oppure, nella migliore delle ipotesi, a dover rinunciare all’incarico perchè obbligato a frequentare il corso;
- i docenti che vantano servizio o non in possesso di idonei titoli, quindi esclusi dalla possibilità di ottenere l’ammissione ai corsi abilitanti da 60 cfu, resterebbero in seconda fascia e, per l’effetto, saranno sopravanzati in graduatoria da coloro che hanno conseguito il titolo abilitante con i corsi sia da 30 (sebbene abilitati) che da 60 cfu (in possesso della sola iscrizione ai corsi abilitanti);
- i docenti in possesso di titolo abilitante conseguito all’estero, semmai anche con servizio nelle scuole paritarie o statali, una volta collocati in prima fascia a pettine scalzerebbero sia gli abilitati con titolo delle università italiane da 30 cfu nonchè anche coloro con “sola ammissione ai corsi da 60 cfu”.
Potremmo fare tante altre ipotesi di contrapposizione fra categorie di personale docente con titoli diversi ma che appartengono tutti alla “platea dei precari” nei cui confronti il Ministro, ben accompagnato dai partiti di maggioranza che hanno sposato l’una o l’altra causa, e le cosiddette OO.SS. rappresentative, mostrano un interesse di “bottega” di “mantenimento delle tessere sindacali” deprecabile, condannabile e ipocritamente garantista.
E’ tanto vero quanto affermiamo atteso che si apprende che le cosiddette OO.SS rappresentative hanno chiesto l’incontro in sede politica (quindi direttamente con il Ministro e i Ministri coivolti) e che tale incontro si terrà giorno 13 Maggio 2024.
L’effetto che si avrà, ovviamente, sarà quello di acuire il disagio e le contrapposizioni fra le varie categorie di docenti interessati, con la probabile emanazione dell’Ordinanza per fine mese di Maggio e presentazione delle domande in pieno periodo estivo in concomitanza con le operazioni di chiusura di anno scolastico (leggasi consigli e svolgimento esami).
Le scuole, visto che saranno le segreterie chiamate a collaborare- leggasi validare (non si potranno ovviamente valutare visti i tempi) le domande, a fine anno scolastico dovranno affrontare questo ulteriore carico di lavoro (che non è certamente di competenza delle scuole ma degli uffici provinciali) e sottoposte a “tour de force” per completare gli adempimenti in tempi strettissimi per consentire le immissioni in ruolo e il conferimento delle supplenze.
La verità di tutto quanto sopra esposto, e ci siamo contenuti per brevità del comunicato, è ben altra: le responsabilità sono in capo a questo Ministro nell’aver emanato in fortissimo ritardo un decreto attuativo dei corsi abilitanti nel mese di Agosto 2023, la responsabilità sono in capo a questo Ministro Valditara, accompagnato dalla Ministra Bernini, nel non aver avviato per tempo i corsi abilitanti in maniera contestuale e con possibilità di accesso aperta e non a numero chiuso (sia per i 30 che per i 60 cfu), la responsabilità ricadono su questo Ministro, accompagnato dai Ministri che lo hanno preceduto, consistente nella incertezza e mancata validazione o meno dei titoli conseguiti all’estero che da anni ed anni giacciono sulle scrivanie dei dirigenti ministeriali per l’ostracismo di alcuni ministri (chi non ricorda le contumelie dell’allora Ministro Salvini – governo Conte- verso il riconoscimento di tali titoli?) che ne hanno bloccato l’esame ed eventuale (per quei titoli legali) riconoscimento, la responsabilità ricade nella insipienza di un apparato ministeriale che produce solo confusione, ritardi, provvedimenti contrastanti fra di loro aprendo la strada alla solita “giovane sigla sindacale” che, al solito, preannuncia già altri ricorsi in ciò aiutata da una Ordinanza Ministeriale che, se sarà emanata con le norme preannunciate, si presta a ricorsi da parte di tutti i precari coinvolti in questa triste vicenda e la paralisi nel conferimento delle nomine in ruolo e supplenze !!
GOD SAVE THE SCHOOL !!