Siamo di fronte ad un’altra incomprensibile e disfunzionale manovra ministeriale.
Il 23 febbraio il MIUR, con la nota n. 2000/2017, ha comunicato il prosieguo della sperimentazione della certificazione di competenze relativa al primo ciclo di istruzione.
Facciamo il punto della situazione.
La CM n. 3/2015 avviava la pratica della certificazione delle competenze prevedendo tre fasi:
1) a.s. 2014-2015, adozione sperimentale delle procedure e degli strumenti per la certificazione delle competenze nelle scuole che si dichiaravano disponibili alla sperimentazione;
2) a.s. 2015-2016, adozione generalizzata in tutte le scuole del modello di certificazione di competenze, come eventualmente modificato e validato a seguito della sperimentazione;
3) a.s. 2016-2017, adozione obbligatoria del protocollo e del modello di certificazione delle competenze.
La nota appena emanata, dunque, elimina l’obbligo per tutte le scuole del primo ciclo di effettuare la certificazione delle competenze al termine dell’a.s. 2016-2017 ed estende la fase di sperimentazione. Le scuole interessate potranno dichiarare entro il 20 marzo p.v. la propria disponibilità a partecipare a questa fase sperimentale prolungata.
Osservando le nuove linee guida descritte nella nota n. 2000/2017, si evince una sottolineatura sull’ apprendimento significativo, che porta nella complessità della vita reale le conoscenze e le abilità apprese. Inoltre, la modulistica da utilizzare per la certificazione risulta semplificata rispetto ai protocolli usati fino ad ora. Le competenze da certificare, così, hanno una più forte connessione con le otto competenze chiave indicate dalla Commissione Europea ed è eliminato il riferimento, per ciascuna competenza, ad una o più discipline del curricolo obbligatorio. Dunque, nel complesso, linguaggio più chiaro e più a misura di genitore, modulistica più fruibile, strumenti più vicini alle indicazioni europee.
Peccato, però, che siamo a marzo e che gran parte degli istituti si sono organizzati rispetto al vecchio procedimento e nell’ottica di una certificazione obbligatoria. Certo, il tutto sembra più semplificato, ma è anche vero che questi costanti “ripensamenti” che arrivano ” da viale trastevere”, nel corso dell’anno scolastico (in dirittura d’arrivo), non fanno altro che mettere sotto pressione una scuola già oberata di impegni e pastoie burocratiche, e toglie quella necessaria chiarezza agli obiettivi di apprendimento, compromettendo il sistema organizzativo scolastico.
Ministra Fedeli “ci scusi” se “indegnamente” le facciamo notare “la confusione” del dicastero da ella diretto
LA NOTA DEL MIUR:
Linee guida_2017 MIUR.AOODGOSV.REGISTRO_UFFICIALE(U).0002000.23-02-2017[1]
ModelMIUR.AOODGOSV.REGISTRO_UFFICIALE(U).0002000.23-02-2017[1]