Numerose testate giornalistiche stanno diffondendo notizie contrastanti in ordine alla pubblicazione ritardata dell’VIII corso per il conseguimento del titolo di sostegno.
In effetti, siamo in notevole ritardo rispetto al cronoprogramma prefissato dal Ministero e che prevedeva nel mese di maggio lo svolgimento della prova preselettiva. Difatti, invece, siamo ormai prossimi al mese di maggio e non si hanno notizie nè dell’autorizzazione del Ministero dell’Università per l’indizione dei bandi nè dei posti assegnati a ciascuna università.
I motivi che stanno determinando tale ritardo sono molteplici e risiedono principalmente sia nella pachidermica struttura burocratica che governa sia il Ministero dell’Istruzione che dell’Università sia nella indecisione del Ministro Valditara in ordine alle scelte di politica scolastica.
Accanto a tali motivazioni, ci sono anche altri motivi fra i quali il più importante risiede sicuramente nel ritardo con cui si sta protraendo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto legge, approvato dal Consiglio dei Ministri dal 6 aprile e che non ancora viene pubblicato in Gazzetta Ufficiale, relativo ad interventi in materia di Pubblica Amministrazione.
Nella bozza di tale decreto è contenuta, infatti, la modifica alla legge 79/2022.
L’emanando D.L. va a modificare la legge 79 nella parte in cui prevedeva l’accesso diretto al TFA sostegno per quei docenti in possesso sia di tre annualità di servizio su posto di sostegno negli ultimi cinque che della specifica abilitazione.
Il D.L., che deve essere pubblicato in G.U., modifica tali requisiti eliminando il possesso dell’abilitazione; infatti viene cassato il requisito dell’abilitazione ed è richiesto solo il requisito dei tre anni di servizi.
A tali docenti, ripetiamo in possesso del requisito dei tre anni di servizio negli ultimi 5 anni (in tale contesto andrebbe conteggiato anche quest’anno scolastico per cui i 5 anni decorrerebbero dall’a.s. 2018/2019), verrebbero riservati una percentuale di posti di quelli messi a bando dalle Università per l’accesso diretto ai corsi per il conseguimento del titolo di sostegno (a seguito specifica autorizzazione Ministero Università). Tale percentuale potrebbe essere da un minimo del 20% a un massimo del 40%.
Proprio perchè ancora non è definita tale percentuale di posti da riservare ai docenti in possesso del predetto requisito di servizio, il Ministero non può definire compiutamente il contingente dei posti da autorizzare e le Università non possono, in conseguenza, procedere a pubblicare i bandi.
Con questa situazione pendente, appare evidente che pur prevedendo a breve la pubblicazione del D.L. (si parla di questa settimana), fra i tempi di emanazione del decreto ministeriale di autorizzazione, ai bandi delle Università da predisporre e pubblicare, per passare poi ad almeno 15 giorni di tempo per produrre le domande e la conseguente organizzazione delle prove preselettive, è di tutto evidenza che riesce difficile pensare che la procedura di selezione possa iniziare entro l’estate con il possibile slittamento della prova preselettiva a settembre.
Ripetiamo siamo nell’alveo delle ipotesi, le certezze potremmo averle solo con la pubblicazione del D.M. di autorizzazione da parte del Ministero delle Università dei posti a ciascuna Università.
Non appena avremo notizie più attendibili le pubblicheremo.