IL DIRIGENTE UST FOGGIA dott. d’Itollo Antonio
ERA ORA………ANCHE LA POLITICA PRENDE ATTO DELLA SITUAZIONE DELLE ASS.PROVV.RIE IN PROVINCIA DI FOGGIA . INFATTI CON UN COMUNICATO STAMPA IL VICE PRESIDENTE CONSIGLIO REGIONALE DELLA PUGLIA, COSI’ RIFERISCE:
“ALLO SFASCIO DI RENZI SI AGGIUNGONO I RITARDI DELL’UFFICIO SCOLASTICO DI FOGGIA, E’ CAOS”
“Non bastano gli effetti devastanti della legge 107 che, a fronte di immissioni in ruolo che spettavano di diritto a seguito della sentenza della Corte Europea, ha comportato quella che viene definita la “deportazione” di migliaia di docenti del sud nelle province del Nord. Perché ad una situazione già drammatica, si aggiungono i gravi ritardi dell’Ufficio Scolastico Territoriale di Foggia. La conseguenza è sotto gli occhi di tutti: classi sprovviste di docenti ed una grande confusione nelle attività didattiche”. Così il vicepresidente del Consiglio regionale, Giandiego Gatta. Infatti –aggiunge- mentre gli altri uffici territoriali della regione Puglia hanno già provveduto alla pubblicazione delle assegnazioni provvisorie dei docenti, sia provinciali che interprovinciali, consentendo a tantissimi di ritornare, seppur provvisoriamente, a prestare servizio per un anno scolastico nella provincia di residenza, l’ufficio di Foggia solo oggi ha finalmente pubblicato le graduatorie provvisorie relative alla scuola dell’infanzia, alla primaria ed alle medie. Tutto tace ancora, invece, per le scuole superiori. La conseguenza di queste gravi omissioni -su cui sarebbe bene che il Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale svolgesse accurate indagini- sta nuocendo sia alle scuole, sprovviste di docenti e che vedranno ad ottobre inoltrato (dopo un mese dall’inizio delle lezioni) alternarsi insegnanti con ovvi riflessi sia sull’azione didattica, sia sul personale in servizio fuori provincia, che sta sostenendo spese enormi per mantenersi presso la sede assegnata a causa dell’incertezza di poter ottenere l’assegnazione provvisoria. Ma la situazione ha, inoltre, gravi ripercussioni anche sul piano occupazionale, atteso che il ritardo ha effetti anche sul reclutamento dei docenti che rischiano di perdere fino a due mesi di lavoro. Renzi, autore dello sfascio totale del sistema scolastico italiano, dovrebbe riflettere sulla sua “Buona Scuola” e sui suoi effetti devastanti per le famiglie, i docenti, gli studenti, e gli operatori vari del settore. Altro che stabilizzazione e fine della “supplentite”. Qui –conclude Gatta- siamo al paradosso: si è creato un “precariato della instabilità” e un disordine voluto e cercato a danno della scuola e dei docenti del Sud”.