GIU’ LE MANI…….!!!!

Nel 1971, come ricorderanno molti appassionati di film western, ebbe un discreto successo un film con il seguente titolo:

“Giù le mani… carogna! (Django Story)”.

Il film racconta di un  cacciatore di taglie Django che,  ormai anziano e zoppicante, giunge in una taverna di Black City. Li fa conoscenza con il giovane Bill Hickock, che lo ammira da quando era un ragazzo e che conosce tutte le sue imprese. I due fanno amicizia e Django, dopo aver ordinato da mangiare, racconta al giovane alcune delle sue avventure più importanti, precisamente quella avuta contro i terribili fratelli Manuel e Paco Sanchez, due fratelli messicani sanguinari, e quella contro l’irlandese Dean O’Neill (detto”La Volpe”), fuorilegge assassino responsabile anche della morte dei suoi fratelli. Alla fine Django parte ad affrontare il bandito Buck Bradley sul quale, ancora una volta, avrà la meglio.

Ora,  non possiamo non sottolineare come il dipendente pubblico (Django) stanco e vituperato, lasciato solo dalle cosiddette organizzazioni sindacali che rivendicano il “potere” di rappresentarlo, si ritrova a raccontare delle conquiste ottenute e del rispetto del proprio lavoro, frutto di dure e vere battaglie portate avanti insieme a storiche organizzazioni autonome; ma, nel contempo, si lamenta del lento declino che in questi anni lo ha visto relegato in fondo alla classifica dei lavoratori peggio pagati, anche grazie ad una antidemocratica legge che ha escluso molti sindacati autonomi dal tavolo delle trattative, assegnando il “potere” a chi si arroga il diritto di rappresentanza grazie a campagne di disinformazione e di “accondiscendenza” e “scambio di favori con il potere politico”.

Ma il dipendente pubblico, come Django, non si arrende e grazie al supporto di quelle sigle sindacali libere ed autonome, senza vincoli ed apparentamenti politici, sarà capace di scendere  nuovamente in piazza per la difesa dei suoi diritti e per evitare  furti “del proprio TFR” che il potere governativo accompagnato dai  pseudo sindacati rappresentativi tenta di sottrargli e, al momento opportuno, proprio facendo uso delle prerogative democratiche che la Costituzione gli assegna con il diritto di voto (sia per le elezioni politiche che per il rinnovo delle RSU) saprà sconfiggere chi vuole commettere gli ennesimi furti nelle “tasche del lavoratore pubblico”.

Quanto detto sopra, potrà essere verificato con una attenta lettura dell’allegato nostro comunicato, relativo alla trattativa sulla previdenza attualmente in fase di trattativa da parte del Governo con la solita e consolidata “accondiscendenza” delle ben note sigle cosiddette rappresentative.

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