Se qualcuno pensava che con il cambio del Ministro a Viale Trastevere il personale amministrativo, tecnico ed ausiliario, potesse sperare in una maggiore considerazione, evidentemente si era sbagliato.
Se qualcuno, pensa, poi, che le stesse e cosiddette Organizzazione Sindacali rappresentative, compresa la new entry (quella per intenderci che perde tanti ricorsi e pubblicizza l’unico vinto…), fosse interessata a condurre una decisa e significativa azione tesa a valorizzare il ruolo del personale ata nella scuola, evidentemente non solo si è sbagliato ma non ha fatto i conti da chi è detenuto il potere sindacale all’interno di quelle stesse organizzazioni
La realtà, purtroppo, è ben altra: sui nuovi profili professionali del personale ata siamo fermi alla proposta ARAN che ancora una volta mortifica i dsga (anzi ne peggiora la situazione), non valorizza e ridefinisce il nuovo ruolo degli assistenti amministrativi, copia e incolla il profilo esistente degli assistenti tecnici, e si limita a unificare i profili professionali dei collaboratori scolastici e collaboratore scolastico agrario.
Successivamente, l’Aran ha integrato la proposta, con la previsione dell’area dei coordinatori (ex area C) e dei DSGA unendola nell’“area dei funzionari e delle elevate qualificazioni” corrispondente all’attuale area D. L’incarico di elevata qualificazione a tempo indeterminato viene garantito agli attuali DSGA di ruolo fino alla data di cessazione del rapporto di lavoro, mentre con una norma di prima applicazione verrà regolato il passaggio a tale area da parte degli assistenti amministrativi facenti funzione DSGA, in deroga al titolo di studio specifico. Ciò consentirà agli stessi di entrare nella nuova area dei funzionari e di poter assumere incarichi triennali di elevata qualificazione da DSGA per la copertura dei posti liberi. Per ciò che concerne l’accesso dall’esterno al profilo di funzionario/elevata qualificazione restano fermi gli attuali requisiti culturali ovvero la laurea specialistica.
La sostituzione dei DSGA assenti fino a tre mesi sarà attribuita prioritariamente dall’area dei funzionari e in loro mancanza all’area degli assistenti amministrativi. In caso di assenze superiori a tre mesi l’ARAN ha riproposto la norma di incarico presso altre Istituzioni scolastiche (incarichi di reggenza).
La valorizzazione della figura dei DSGA verrebbe operata attraverso l’incremento dell’indennità di direzione parte fissa.
Insomma, peggio che “andar di notte” per gli attuali DSGA e prospettive di miglioramento, solo per gli assistenti amm.vi facenti funzioni di dsga.
Cosa dire, poi, dei concorsi per reclutare e assumere i DSGA? Sembra che nonostante la pubblicazione del regolamento che disciplina il bando di concorso, il tutto è ancora lasciato nell’oblio.
Eppure, non dovrebbe sfuggire a nessuno, tanto meno alle cosiddette organizzazioni rappresentative, che è di fondamentale importanza il ruolo rivestito nelle istituzioni scolastiche del DSGA. Siamo in presenza di una disponibilità effettiva di posti che al momento supera le 2.000 unità su 7.985 in organico diritto, e questo a prescindere da tanti posti vacanti. A tali posti occorre aggiungere quelli che si renderanno vacanti dal 1.9.2023 (si stima, in attesa della conferma dell’INPS, in circa 400 cessazioni) per effetto dei pensionamenti.
In definitiva, ci troviamo di fronte ad una situazione in cui a fronte di tantissimi posti liberi in organico, in presenza di un regolamento che già detta le regole per il concorso ordinario e per quello riservato (D.I. 146 del 28 giugno 2022 e D.M. 216 del 5 agosto 2022), non si capisce perchè il Ministro tiene bloccate le procedure concorsuali.
E’ questa la prova provata, che i due attori della vicenda, Ministro da un lato e cosiddette Organizzazioni Sindacali rappresentative dall’altro, al di là di impegni, parole, promesse, ed annunci vari, non hanno in nessuna considerazione il personale ata delle scuole.