L’Italia è la prima beneficiaria, in valore assoluto, dei due principali strumenti del Next Generation EU (NGEU), il Dispositivo per la Ripresa e Resilienza (RRF) e il Pacchetto di Assistenza alla Ripresa per la Coesione e i Territori d’Europa (REACT-EU).
Il solo RRF garantisce risorse per € 191,5 mld, da impiegare nel periodo 2021-2026, delle quali 68,9 miliardi sono sovvenzioni a fondo perduto. L’Italia intende inoltre utilizzare appieno la propria capacità di finanziamento tramite i prestiti della RRF, che per il nostro Paese è stimata in 122,6 miliardi.
Il PNRR è articolato in 6 missioni, ciascuna di esse contiene riforme e investimenti.
La 4 missione riguarda l’Istruzione e la Ricerca, vede allocati complessivi € 30,88 mld ed è suddivisa in 2 componenti:
1. M4C1 – Potenziamento dell’offerta dei servizi di istruzione: dagli asili nido alle università per 19,4 mld
2. M4C2- Dalla ricerca all’impresa per 11,44 mld
L’obiettivo è certamente ambizioso e tende a realizzare “un nuovo sistema educativo per garantire il diritto allo studio, le competenze digitali e le capacità necessarie a cogliere le sfide del futuro, superando ogni tipo di disparità e contrastando dispersione scolastica, povertà educativa e divari territoriali” E’ stato previsto un investimento complessivo pari a 17,59 miliardi.
Molto si è detto sullo stato di attuazione degli obiettivi previsti dal piano, motivo per cui l a Camera dei deputati ha provveduto a pubblicare un Dossier (aggiornato a ottobre 2022) relativo al monitoraggio del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), con gli obiettivi e i traguardi in scadenza il prossimo dicembre.
In apertura ci sembra il caso di ricordare che l’Europa, nell’ambito del Next Generation EU, per aiutare i Paesi in difficoltà ha stanziato 723,8 miliardi di euro, di cui 338 di grant (sovvenzioni) e 385 di loans (prestiti); e che l’Italia è il Paese che ha ricevuto lo stanziamento maggiore, pari a 191,5 miliardi, di cui 68,9 miliardi di grants e 122,6 miliardi di loans.
Dall’esame del dossier si evince lo stato di attuazione degli investimenti e delle riforme previsti nel PNRR per i quali sono previsti traguardi ed obiettivi da conseguire entro il 31 dicembre 2022.
Nel secondo semestre 2022 sono previsti 55 interventi, di cui 23 interventi inerenti a 23 Riforme e 32 interventi relativi a 26 Investimenti. Per la gran parte degli interventi (39) è previsto il conseguimento di traguardi (milestone) (ossia adozione di norme, conclusione di accordi, aggiudicazione di appalti, avvio di sistemi informativi, ecc.), mentre poco meno di un terzo degli interventi (16) prevede il conseguimento di obiettivi (target1).
Complessivamente, le misure messe in campo dovranno arrivare a centrare l’obiettivo finale al più tardi entro la fine di agosto 2026.
I 55 traguardi e obiettivi da conseguire nel secondo semestre 2022 sono così ripartiti tra le 6 Missioni nelle quali il PNRR italiano si articola:
L’Istruzione, che ricade nella Missione 4 comporta 3 traguardi da raggiungere e 2 obiettivi.
Difficile non notare che sia lo stesso Dossier della Camera a mettere in campo la questione del merito, quando in riferimento alla direttrice del reclutamento e della formazione insegnanti esplicita che l’intento è “incentivare il merito e l’aggiornamento continuo”.
Ecco quanto leggiamo infatti sul dossier:
Gli interventi previsti dal PNRR, anche alla luce delle Raccomandazioni della Commissione UE per il 2019 e il 2020, nonché dell’Agenda ONU 2030, si sviluppano su tre direttrici, che nel complesso perseguono un potenziamento quantitativo e qualitativo dell’istruzione, sia nella prospettiva della coesione economico-sociale, sia del rafforzamento della competitività del sistema-Paese. In particolare, la prima direttrice consiste nel raggiungimento di una maggiore copertura territoriale dei servizi di educazione e istruzione, specie d’infanzia e primaria, particolarmente carente in alcune aree geografiche del Paese. La seconda mira al rafforzamento dell’offerta formativa sotto il profilo delle competenze digitali e scientifico- tecnologiche (c.d. “STEM”), al fine di compensare lo skills mismatch tra istruzione e domanda di lavoro, in un’economia ormai caratterizzata da elevati tassi di conoscenza e specializzazione. La terza, infine, ha quale obiettivo il miglioramento dei processi di reclutamento e di formazione degli insegnanti, con l’intento di incentivare il merito e l’aggiornamento continuo.
In riferimento alle riforme che seguono, si attende il Traguardo al 31.12.2022: Adozione delle riforme del sistema di istruzione primaria e secondaria al fine di migliorare i risultati scolastici.
Riforma 1.1 – Riforma degli istituti tecnici e professionali; Riforma 1.2 – Riforma del sistema ITS; Riforma 1.3 – Riforma dell’organizzazio ne del sistema scolastico; Riforma 1.4 – Riforma del sistema di orientamento
In riferimento alla Riforma 2.2 – Scuola di Alta Formazione e formazione obbligatoria dirigenti scolastici, docenti e personale tecnico- amministrativo si attende il Traguardo al 31.12.2022: Entrata in vigore della legislazione volta a costruire un sistema di formazione di qualità per le scuole.
Anche il Senato si è interessato dello stato di attuazione del PNRR e, in relazione all’istruzione, ha evidenziato che con il decreto-legge n. 36 del 202224 è stata realizzata la riforma della carriera dei docenti, che ha l’obiettivo di introdurre nuovi criteri di reclutamento per attrarre e motivare insegnanti altamente qualificati25
. Gli obiettivi del traguardo riguardano, in particolare (M4C1-3):
– la previsione di un’elevata specializzazione nel campo della didattica ai fini dell’accesso
all’insegnamento nella scuola secondaria di secondo grado;
– la regolamentazione della mobilità degli insegnanti nel primario interesse della continuità
dell’insegnamento;
– la previsione di una progressione di carriera collegata alla valutazione delle prestazioni e allo
sviluppo professionale continuo26
.
Il Ministero dell’istruzione ha anche adottato il piano Scuola 4.0, al fine di favorire la transizione digitale del sistema scolastico italiano27. Il Piano è articolato in due sezioni e prevede in primo luogo, la trasformazione di 100.000 classi delle scuole primarie e secondarie in ambienti di apprendimento innovativi, adattabili e flessibili, connessi e integrati con tecnologie digitali, fisiche e virtuali.
In secondo luogo, si prevede la creazione di laboratori per le nuove professioni digitali in tutte le scuole del secondo ciclo di istruzione, con laboratori interconnessi con imprese e start-up innovative per la creazione di nuovi posti di lavoro nel settore delle nuove professioni digitali M4C1-4).