IL RAPPORTO DRAGHI SULL’EUROPA…..TESTO DEI SOGNI O FOTOGRAFIA REALE?

Nel presentare il suo rapporto sull’economia europea, Mario Draghi, in estrema sintesi, traccia un futuro a tinte fosche sull’Europa mettendo in risalto che la stessa esistenza del nostro continente è a rischio. 

Egli, al di là delle simpatie o meno che suscita il personaggio,  non fa giri di parole e  afferma in maniera chiara che è in gioco la sopravvivenza dell’Europa, non solo sotto l’aspetto economico, ma sulle ricadute sul piano della tenuta sociale degli stati membri. 

Secondo l’ex premier italiano e presidente della Bce, serve aumentare gli investimenti “di circa 5 punti percentuali del Pil, fino a raggiungere i livelli degli anni ’60 e ’70 per centrare gli obiettivi di digitalizzazione, decarbonizzazione e rafforzamento delle capacità di difesa”.

Insomma, cerca di svegliare “gli assonnati” e “poco illuminati” leader europei invitandoli a mettere sul piatto come “minimo” 750-800 miliardi aggiuntivi all’anno, passando dal circa il 22% al 27% del Pil. 

Sul punto della occupazione Draghi sottolinea come il rapporto “non contiene nulla” che raccomandi di flessibilizzare ulteriormente il mercato del lavoro nell’Ue, visto che oggi “la competitività non si gioca sul costo del lavoro. Non in misura primaria”.

A suo dire la  partita della competitività si gioca su innovazione, energia, sicurezza geopolitica e sugli approvvigionamenti di materie prime e critiche.

Aspetto importante è il processo di decarbonizzazione, con una riduzione delle dipendenze e delle vulnerabilità esterne, rafforzamento delle capacità industriali su spazio e difesa, potenziamento dei mezzi di finanziamento e, infine, dei processi di governo dell’Unione europea. 

In soli tre capitoli Draghi invita ad  accelerare l’innovazione e trovare nuovi “motori” di crescita; abbassare i prezzi dell’energia continuando il processo di decarbonizzazione e di aumento dell’economia circolare; terzo, adattarsi a un mondo di geopolitica meno stabile in cui le dipendenze esterne stanno diventando vulnerabilità e in cui non ci si può più permettere di affidare ad altri a propria sicurezza. 

Riteniamo che sia utile dare una lettura, che non richiede di essere esperti in materia per approfondire le tematiche trattate, al rapporto, tradotto in italiano del testo originale del rapporto Draghi e pubblicato da https://www.eunews.it/

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