La digitalizzazione dei contratti pubblici: “i nodi vengono al pettine!”
Con l’avvio del nuovo anno si è inaugurata la digitalizzazione dell’intero ciclo degli appalti e dei contratti pubblici come previsto dal D.Lgs. 36/2023.
Al centro di tutte le procedure di acquisto vi è la banca dati ANAC con cui devono interfacciarsi tutte le piattaforme digitali “certificate da Anac” per la realizzazione dell’anzidetta digitalizzazione degli appalti.
Se da un lato, però, c’è la teoria e le buone intenzioni del legislatore, dall’altro c’è la realizzazione tecnica delle piattaforme e tutta l’attività pratica che oggi sfugge sia al legislatore ma soprattutto a chi deve implementare tecnicamente quanto previsto dalla legge.
Ormai, come previsto dal D.Lgs. 36/2023, la digitalizzazione si applica a tutti i contratti sottoposti alla disciplina del Codice, ossia contratti di appalto o concessione, di qualunque importo, nei settori ordinari e nei settori speciali, ma a tutti sfugge la gestione dei piccoli acquisti delle pubbliche amministrazioni, e soprattutto delle scuole.
Queste ultime stanno attraversando un periodo molto complicato in quanto siamo di fronte ad una effettiva paralisi delle procedure di acquisto che rischiano in concreto di provocare l’interruzione di pubblico servizio.
Anche se il 10 gennaio 2024 l’ANAC ha cercato di correre ai ripari, prevedendo, con un comunicato del Presidente, che in via transitoria e fino al 30/09/2024 il codice CIG (codice identificativo gara) possa essere acquisito, dalle stazioni appaltanti, direttamente dalla piattaforma contratti pubblici, senza quindi operare tramite le piattaforme certificate (es. MEPA), il problema sembra ancora non affrontato.
Non è stato risolto il nodo cruciale relativo alla competenza e responsabilità di chi, in qualità di RUP, dovrà acquisire il “fatidico” CIG.
Ad oggi nelle istituzioni scolastiche, per esempio, in virtù di un disegno utopistico del Ministero dell’Istruzione e del Merito di concentrare tutto nella figura del Dirigente Scolastico, sia per quanto attiene all’aspetto didattico che amministrativo-contabile, l’unica figura, che è individuata come RUP è proprio il Dirigente Scolastico (!) che, di conseguenza, diventa l’unico titolato, con l’accesso tramite il suo SPID personale, per acquisire il sempre “famoso” CIG.
Se però fino ad oggi, i DSGA, probabilmente, con il solito spirito di abnegazione e senso di professionalità hanno operato in nome e per conto del Dirigente Scolastico nell’acquisire il codice CIG, per il tramite delle classiche credenziali, commettendo, a nostro avviso, un grave errore, oggi ciò non è più possibile, in quanto l’unica modalità di autenticazione è lo SPID personale dello stesso Dirigente Scolastico.
Pertanto, in un attimo, le scuole sono andate in blocco, perché ciò che veniva paventato che se venisse svolto dal Dirigente Scolastico, ostentato e rivendicato dalle organizzazioni sindacali della categoria dei Dirigenti Scolastici, pensando, erroneamente, di avere maggiori riconoscimenti economici (i quali in ogni caso sono stati ampiamente e generosamente concessi ed altri ancora sono prossimi con il rinnovo contrattuale) è svanito in un “lampo” perchè gli stessi dirigenti, del tutto impreparati in materia, si sono irrigiditi e a fronte delle conseguenti responsabilità, intendono sottrarsi a questo adempimento (vale sempre il detto: vi piace amministrare “facile”).
Bene hanno fatto i Direttori dei Servizi Generali e Amministrativi, anche affidandosi all’azione della AIDA -Associazione Professionale dei DSGA, ad inviare una nota al Ministero dell’Istruzione e del Merito, e alle OOSS rappresentative del personale e dei Dirigenti Scolastici, chiedendo a gran voce, cosa che avrebbero dovuto fare almeno già dieci anni fa, il giusto riconoscimento professionale ed economico, con la separazione della responsabilità didattica in capo al Dirigente Scolastico e amministrativo-contabile in capo al Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi.
Inoltre legittima è la richiesta di un equo compenso, qualora venga individuato il Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi quale RUP della stazione appaltante, in quanto espressamente previsto dal D.lgs. 36/2023.
Ed è per queste ragioni che condividiamo ampiamente la nota della AIDA, che qui alleghiamo, e di cui ci faremo anche noi portavoce perchè da sempre la FLP SCUOLA è accanto al personale ATA e ai DSGA (maltrattati e deprofessionalizzati con la sottoscrizione del contratto “della vergogna” 2019/2021 da parte della CGIL,CISL,SNALS,ANIEF,GILDA)
NOTA AIDA DIGITALIZZAZIONE APPALTI PUBBLICI E PROCEDURE DI ACQUISTO NELLE SCUOLE