Con messaggio n. 454 del 1° febbraio u.s., qui allegato, INPS ha comunicato che il sistema di gestione delle domande di pensionamento è stato implementato e adeguato alle novità introdotte con la legge di bilancio 2024, per quanto attiene “quota 103”, “opzione donna” e “pensione anticipata interamente contributiva”.
Dunque, i lavoratori in possesso dei requisiti richiesti potranno da subito presentare le loro istanze utilizzando a tal proposito i consueti canali: direttamente dal sito internet www.inps.it , con accesso tramite SPID; attraverso gli Uffici di Patronato; infine, chiamando il CCI (Contact Center Integrato) al numero verde 803164 (gratuito da rete fissa) o al numero 06164164 (a pagamento da rete mobile con costi in base al proprio gestore).
A beneficio di quanti interessati, ricordiamo i requisiti per accedere alle tipologie di pensione di cui sopra:
QUOTA 103
Si accede con 41 anni di contributi e 62 anni di età (62+41 = 103), ma con nuovi e peggiorativi vincoli rispetto al 2023: ricalcolo interamente contributivo dell’assegno pensionistico, che ne ridurrà l’importo a regime; fino al raggiungimento del requisito di vecchiaia (67 anni), l’importo massimo erogabile è in misura pari a 4 volte il trattamento minimo (invece di 5 volte come nel 2023) e dunque con un assegno inferiore fino al raggiungimento dei 67 anni; infine, allungamento della “finestra mobile” che diventa di 7 mesi per i lavoratori privati e di 9 mesi per i lavoratori pubblici (nel 2023 è stata pari a 3 mesi per i primi e 6 mesi per i secondi).
Inoltre, per chi matura “quota 103”, è stato confermato anche per il 2024 l’incentivo al posticipo del pensionamento, e cioè la possibilità di scelta del lavoratore di restare in servizio optando per l’accredito in busta paga della quota di contribuzione a suo carico (9,19%), che però ridurrà poi l’assegno pensionistico a regime.
OPZIONE DONNA
Si accede solo se la lavoratrice interessata rientra nelle tre categorie dell’APE social (disoccupate o occupate in aziende con tavoli di crisi aperti; caregiver familiari; invalide minimo al 74%), occorrono 35 anni di contributi al 31.12.2023, ma con un aggravio del requisito d’età rispetto al 2023 (61 anni al posto dei 60 anni), escluse le dipendenti o licenziate di aziende in crisi con tavoli aperti a cui è richiesta un’età di 60 anni; inoltre, previsto lo sconto di un anno per chi ha un figlio (esce a 60 anni) e fino a due anni per chi ha due i più figli (esce a 59 anni).
PENSIONE ANTICIPATA INTERAMENTE CONTRIBUTIVA
Questa opzione è riservata ai lavoratori entrati nel mondo del lavoro successivamente all’entrata in vigore della prima riforma pensionistica (c.d. “riforma Dini”, dal 01.01.1996), richiede almeno 20 anni di contributi effettivi (al netto di eventuali accrediti figurativi) e prevede un calcolo totalmente contributivo dell’assegno pensionistico, che comunque deve al minimo essere pari a 3 volte l’importo dell’assegno sociale (nel 2023 era invece di 2,8 volte), ridotto a 2,8 volte per le donne con un figlio e a 2,6 volte con due o più figli.
Queste le opzioni di pensione anticipata oggetto del messaggio INPS, per le quali è possibile da subito presentare le domande di pensionamento, che offrono tutte una maggiore flessibilità (ancorché in questo anno 2024 con requisiti ulteriormente inaspriti) rispetto alle due storiche possibilità offerte dalla Fornero: pensione di vecchiaia a 67 anni o pensione anticipata ordinaria con 42 anni e 10 mesi di contributi (1 anno in meno per le donne).
In ogni caso, i lavoratori pubblici che raggiungono i requisiti di pensione anticipata ordinaria (42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini, 41 anni e 10 mesi per le donne), sono collocati d’ufficio in pensione a 65 anni d’età.
Per il personale della scuola si è in attesa di ricevere da parte del Ministero dell’Istruzione ulteriori indicazioni per la presentazione online delle istanze di pensionamento da inviare entro il prossimo 28 febbraio.