La Nota di aggiornamento al DEF (NADEF) viene presentata alle Camere entro il 27 settembre di ogni anno per aggiornare le previsioni economiche e di finanza pubblica del DEF in relazione alla maggiore disponibilità di dati ed informazioni sull’andamento del quadro macroeconomico e di finanza pubblica. Il documento, inoltre, contiene l’aggiornamento degli obiettivi programmatici, che tiene conto anche delle eventuali osservazioni formulate delle istituzioni UE competenti nelle materia relative al coordinamento delle finanze pubbliche degli Stati membri.
Il Documento programmatico di bilancio è stato istituito dal regolamento UE n. 473/2013. Entro il 15 ottobre di ogni anno, gli Stati membri trasmettono alla Commissione Europea e all’Eurogruppo un progetto di DPB per l’anno successivo, nel quale illustrano all’Europa il proprio progetto di bilancio per l’anno successivo. In particolare, il Documento contiene l’obiettivo di saldo di bilancio e le proiezioni delle entrate e delle spese.
Al DPB viene allegato, inoltre, un documento contenente la metodologia, i modelli economici e le ipotesi, e ogni altro parametro pertinente alla base delle previsioni di bilancio e l’impatto stimato delle misure aggregate di bilancio sulla crescita economica.
Il Consiglio dei ministri ha approvato la nota di aggiornamento al Def 2020.
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Cosa è previsto per la scuola
Nella Nadef a completamento della manovra di bilancio 2020-2022, il governo dichiara di voler predisporre 23 disegni di legge collegati. Tra cui:
– Ddl green new deal e transizione ecologica del paese;
– Ddl in materia di spettacolo, industrie culturali e creative, turismo;
– Ddl recante disposizioni in materia di formazione iniziale e abilitazione del personale docente;
– Ddl recante riordino del modello di valutazione del sistema nazionale di istruzione e delle università;
– Ddl recante istituzione dell’agenzia nazionale per la ricerca e il trasferimento tecnologico.
A pag.87, poi, vengono precisati gli impegni ed obiettivi che il Governo intende raggiungere per la scuola:
- Nel comparto della scuola pubblica occorrono politiche dirette a limitare le classi troppo affollate;
- valorizzare, anche economicamente, il ruolo dei docenti;
- potenziare il piano nazionale per l’edilizia scolastica;
- garantire, con le Regioni, la gratuità degli asili nido e dei micro-nidi, ampliandone l’offerta soprattutto nel Mezzogiorno nonché quella del percorso scolastico per gli studenti provenienti da
famiglie con redditi medio-bassi. Saranno contrastati infine la dispersione scolastica e il bullismo; - Per garantire una maggior funzionalità e qualità del sistema nazionale di istruzione e formazione si rende opportuno ripensare i percorsi di formazione e abilitazione del personale docente. A tal fine verrà presentato alle Camere un disegno di legge collegato alla manovra di finanza pubblica.
- Entro la fine del 2019 sarà bandito un concorso ordinario per coprire 16.959 posti della scuola dell’infanzia e primaria
Alla luce di quanto scritto ed indicato nel DEF, non possiamo che esprimere la nostra soddisfazione, in particolare, sull’impegno a ridurre il numero di alunni per classe (ma sarà vero ? o solite promesse ?) e il riconoscimento del ruolo del personale della scuola con l’esigenza dell’affermazione professionale ed adeguamento delle retribuzioni (100 euro lordi di aumento sarebbe ridicolo ovviamente ed una presa in giro…)
La presentazione, invece, di un disegno di legge per ridefinire il sistema di reclutamento ( l’ennesima volta….) e di formazione del personale della scuola, ci lascia alquanto perplessi sia per i tempi che per le nuove modifiche che si intendono apportare. Anche del concorso ordinario per la scuola secondaria non si ha notizia nè impegni precisi lasciando tutto nel limbo (ormai sono passati 2 anni dall’impegno assunto dai governi precedenti per l’immediata indizione dei concorsi ordinari nelle scuole secondarie).
Sul DEF relativo alla scuola, viceversa, sarebbe auspicabile una consultazione con le varie associazioni e organizzazioni sindacali che fissi strategie,impegni e approvazioni di atti legislativi certi e conseguenziali per dare risposte certe alle scuole (sono scoperti oltre 100 mila posti) ai precari e ai tantissimi laureati a cui è stato chiesto di conseguire 24 cfu per un futuro concorso di cui, a questo punto, non si hanno notizie di “concepimento”.
Insomma, per dirla in breve, siamo agli ennesimi annunci ? Speriamo di no…..ma a pensare male non si fa peccato e di questo peccato fino ad ora questa organizzazione sindacale non ha nulla di che farsi perdonare !!!!!