NUOVE ALIQUOTE IRPEF: PROBABILMENTE DALLE COMPETENZE MESE DI MARZO AGGIORNATI GLI STIPENDI PERSONALE SCUOLA

Dalle competenze del mese di marzo 2022 è probabile che saranno aggiornati gli stipendi del personale della scuola, tenuto conto delle modifiche apportate dalla legge di bilancio 2022 e che qui riportiamo

NUOVE ALIQUOTE IRPEF PER SCAGLIONI DI REDDITI

DA A ALIQUOTA
0 15.000 23,00%
15.000 28.000 25,00%
28.000 50.000 35,00%
50.000 43,00%

 

Da calcoli presuntivi gli aumenti mensili potrebbero oscillare per:

COLL.SCOL.CI (in ragione del gradone in godimento ) da euro 125 per il primo gradone ad euro 115 per l’ultimo gradone

ASS.AMM.VI E TECNICI (idem sopra) da euro 120 ad euro  110

DSG (idem sopra)  da euro 105 ad euro 75

DOCENTI INFANZIA E PRIMARIA (idem sopra) da euro 112 ad euro 95

DOCENTI SCUOLA SEC.1^ GRADO (idem sopra) da euro 110 ad euro  85

DOCENTI SCUOLA SEC. 2^ GRADO (idem sopra) da euro 110 ad euro  75 

Insomma, ciò che emerge  dalla ricostruzione effettuata dall’Ufficio, che tiene conto delle caratteristiche della popolazione, dei nuclei familiari e dei diversi redditi percepiti, ovvero del contribuente “reale”, è abbastanza inedita.

In breve, la somma degli interventi previsti genera una per circa due terzi del totale dei contribuenti italiani una riduzione del peso del fisco di 264 euro medi pro capite.

C’è poi una fetta di popolazione che non ha praticamente benefici in busta paga. E circa 370mila contribuenti verranno “penalizzati” dalla manovra: infatti andranno incontro a un incremento d’imposta, perdendo 188 euro pro capite, per 70 milioni di euro complessivi.

È la differenza tra reddito imponibile e complessivo a generare questa perdita. Sul primo, infatti, si calcolano le imposte. Sul secondo le detrazioni. Nel momento in cui un contribuente ha solo redditi da lavoro o da pensione, l’effetto della riforma è certamente positivo. Ma se ci sono redditi diversi, come quello da cedolare secca, in qualche caso il risparmio garantito dalle nuove aliquote non riesce a compensare la perdita delle detrazioni.

Stando al rapporto “emerge una riduzione media di imposta più elevata per i dirigenti (circa 368 euro), seguita da quella degli impiegati (266 euro) e infine degli operai (162 euro)“. I valori assoluti, quindi, sono favorevoli per gli stipendi più alti. Se invece si guarda l’incidenza del beneficio fiscale sul reddito, per impiegati e operai si attesta sull’1%, mentre scende allo 0,3% per i dirigenti.

Ma cosa vuol dire in termini di effetto in busta paga? Chi trae un beneficio dalla nuova Irpef guadagna, in media, 264 euro in più: di questi circa la metà vedono scendere il beneficio a 185 euro, mentre per un contribuente su otto l’incremento supera i 500 euro.

Entrando un po’ più nel dettaglio, per chi ha un reddito imponibile tra i 42 e i 54mila euro (tra i 3.500 e i 4.500 euro mensili) il beneficio, in busta paga, sale a ben 765 euro. Scendendo poi tra i redditi più bassi, è soprattutto l’incremento delle detrazioni a garantire il beneficio maggiore (229 euro) che si ritrova nella fascia tra 12 e 18mila euro e che supera quel che accade per le due classi di reddito immediatamente superiori (rispettivamente 204 e 155 euro).