Il piano punta a introdurre le nuove tecnologie nelle scuole, a diffondere l’idea di apprendimento permanente (life-long learning) ed estendere il concetto di scuola dal luogo fisico a spazi di apprendimento virtuali. Le azioni previste, (35 punti), sono state già finanziate, attingendo alle risorse messe a disposizione dalla legge La Buona Scuola e dai Fondi strutturali Europei (Pon Istruzione 2014-2020) per un totale di un miliardo di euro. Il Piano sarà attuato da qui al 2020. Si è iniziato nel 2007 a discutere di Piano Nazionale per la Scuola Digitale: si punta a modificare gli ambienti. Così, dal 2008 al 2012 si introducono le lim (lavagna interattiva multimediale) nelle classi, si stilano le prime procedure per realizzare prima le Classi 2.0 e poi le Scuole 2.0. “Azione lim” comincia nel 2008 e prevede la diffusione capillare della Lavagna Interattiva Multimediale. Con questa azione sono state assegnate, secondo i dati pubblicati dal Miur, 35.114 lim grazie ad uno stanziamento complessivo di 93.354.571 euro, di cui 80.937.600 euro per l’acquisto di lim e 12.416.971 euro per la formazione di 72.357 docenti all’uso sia tecnico che didattico delle lavagne.
L’animatore digitale è un docente che, insieme al dirigente scolastico e al DSGA ha un ruolo strategico nella diffusione dell’innovazione a scuola. Ad ogni scuola saranno assegnati 1.000 euro all’anno, che saranno vincolati alle attività dell’animatore nell’ambito della formazione interna del personale, del coinvolgimento della comunità scolastica e nella creazione di soluzioni innovative. (rileviamo a nostro avviso l’incosistenza del finanziamento).
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