L’USR PUGLIA HA DIFFUSO ALLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE DELLA REGIONE LE LINEE DI INDIRIZZO REGIONALE PER LA DEFINIZIONE DEL PIANO DI DIMENSIONAMENTO SCOLASTICO PER L’A.S. 2025/2026.
DALLA LETTURA DEL PIANO SI EVINCE CHE:
- in base al decreto n. 127 del 30 giugno 2023, il numero di sedi scolastiche attivabili in Puglia per il 2025/26 sarà di 565, rispetto alle attuali 583. Questo comporta una riduzione di 18 istituti, con un dirigente scolastico e un direttore dei servizi generali e amministrativi per ogni autonomia scolastica.
- La riduzione di 18 istituti si aggiunge a quella dei 44 istituti già avvenuta a dicembre 2023, per effetto del Decreto del Ministro dell’Istruzione e del Merito, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze n.127 del 30 giugno 2023. Definizione contingente organico DS e DSGA – triennio 2024/2027 ai sensi dell’art. 1, comma 557, della legge 29 dicembre 2022, n. 197.
- Entro l’11 ottobre, le istituzioni scolastiche e tutti gli enti interessati potranno presentare le proposte e, dopo l’approvazione dei piani provinciali e il parere dell’Ufficio scolastico regionale, la Regione approverà il Piano entro il 30 novembre, come previsto dalla legge nazionale.
- Si prevede che dieci di queste scuole saranno istituti superiori e otto del primo ciclo.
Ci riserviamo una attenta lettura del piano che, dobbiamo auspicare non rispecchi quanto avvenuto per l’a.s. 2024/2025, ove verificammo che l’Assessore Leo, proponente del piano regionale, aveva avuto più di “un occhio di attenzione” per il territorio di Lecce (suo collegio elettorale) penalizzando il territorio foggiano. D’altra parte, l’Assessore Leo, al pari di quello che dice falsamente il Ministro Valditara, non può dire che il servizio scolastico viene comunque assicurato atteso che si tratta solo di “eliminare” il posto di dirigente scolastico e di DSGA, in quanto è acclarato che la soppressione di una scuola con aggregazione ad altra, oltre a ripercussioni sul piano dell’offerta formativa, al punto di riferimento locale della scuola con i propri organismi (dal collegio dei docenti al consiglio di istituto) comporta quasi sempre aumento del numero di alunni per classe e conseguente perdita di posti per il personale docente ed ata.
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